Articolo che spiega 10 esempi di comunicazione assertiva

Comunicazione assertiva, 10 esempi pratici

Comunicazione assertiva: esempi pratici per iniziare subito

Si parla spesso di comunicazione assertiva, ma in pochi riescono davvero a metterla in pratica. Eppure, saper comunicare in modo assertivo fa la differenza in ogni contesto: al lavoro, nelle relazioni, davanti a un pubblico.
Nel public speaking, ad esempio, è una delle skill fondamentali: ti permette di farti ascoltare con autorevolezza, senza prevaricare e senza subire.

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Ma cosa significa comunicazione assertiva, davvero?

Nel mare di definizioni teoriche, rischiamo di perderci. Ecco perché ho deciso di raccogliere in questo articolo 10 esempi di comunicazione assertiva, subito utilizzabili, per aiutarti a sviluppare uno stile assertivo efficace.


Comunicazione assertiva: significato chiaro, senza giri di parole

Parliamo di assertività nella comunicazione quando una persona riesce a esprimere i propri pensieri, sentimenti e bisogni in modo diretto e rispettoso, senza aggredire né sottomettersi.
Il significato di assertivo è proprio questo: stare in equilibrio tra passività e aggressività.

Avere un linguaggio assertivo vuol dire:

  • Definire i propri confini con chiarezza.

  • Comunicare con trasparenza e fermezza.

  • Sostenere la propria opinione con rispetto, anche quando è diversa da quella altrui.

Quando parli con uno stile assertivo, affermi la tua persona con serenità. Non urli, non ti chiudi nel silenzio, non cerchi di compiacere. E soprattutto, non lasci che siano gli altri a definire il tuo spazio comunicativo.

Ecco perché allenarsi alla comunicazione assertiva è così importante: è il primo passo per parlare in pubblico con sicurezza, senza perdere autenticità.


Comunicazione aggressiva, passiva e assertiva: riconoscere le differenze

Comunicare in modo assertivo non significa semplicemente essere gentili. Significa saper dire ciò che pensi e difendere il tuo punto di vista con rispetto.
Chi adotta uno stile assertivo riconosce i propri limiti, li esplicita e – quando serve – li negozia con chiarezza, evitando fraintendimenti.

Il linguaggio assertivo è un alleato potente nelle relazioni professionali e personali, perché mette tutti in condizione di sapere “dove finiscono i miei confini e dove iniziano i tuoi”.

Quando questo equilibrio si rompe, emergono due forme opposte ma ugualmente disfunzionali:

  • Comunicazione aggressiva: chi parla impone il proprio punto di vista, ignora gli altri, interrompe, alza la voce. Vuole vincere, più che comunicare.

  • Comunicazione passiva: chi ascolta subisce, tace, dice sempre sì. Evita il conflitto anche a costo di rinunciare a se stesso/a.

Assertiva, invece, è la comunicazione che crea uno spazio equo

Non si tratta di trovare una via di mezzo, ma di occupare il proprio posto con rispetto e consapevolezza.

Succede spesso – purtroppo – che sul posto di lavoro si assista a sbilanciamenti evidenti: comunicazioni aggressive mascherate da leadership o, al contrario, passività dovuta a insicurezza, paura o mancanza di formazione.

Questo accade anche dopo una promozione: chi non si sente ancora all’altezza del nuovo ruolo può scivolare in uno stile comunicativo troppo remissivo. Il risultato? Confini valicati, frustrazione crescente, clima tossico.

Ecco perché la comunicazione assertiva è uno strumento di leadership.
Chi guida un team deve dare indicazioni chiare, senza autoritarismo, mantenendo il rispetto reciproco come valore centrale.

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Comunicazione assertiva nelle relazioni: partner, amicizie, vita quotidiana

Parlare in modo assertivo non è una competenza da usare solo al lavoro.
Anzi, è proprio nella vita privata che lo stile assertivo fa la differenza: nei rapporti di coppia, tra amici, in famiglia.

Quando riesci a usare una comunicazione assertiva anche nei contesti più intimi, succede qualcosa di potente: inizi a rispettarti davvero.
Non reagisci più in automatico. Non dici sì per evitare discussioni. Esprimi ciò che senti, ciò che vuoi e ciò che non vuoi.

È questo il cuore del significato di assertiva: dirsi la verità senza ferire, ascoltare senza annullarsi.

Molte persone pensano che essere assertivi significhi essere freddi, distaccati, controllati. Ma non è così.
La comunicazione assertiva è calda, coinvolgente, umana.
È quella che permette di dire “no” senza sensi di colpa, di stabilire dei confini senza doverli giustificare, di affrontare un conflitto senza trasformarlo in guerra.

E qui succede una cosa interessante: più impari a comunicare in modo assertivo, più sviluppi sicurezza.
Non perché diventi perfetto o perfetta, ma perché sai esattamente dove finisci tu e dove inizia l’altro.

Il contrario di assertivo? Non è solo chi urla. È anche chi tace sempre. Chi acconsente per quieto vivere. Chi dice “va bene così” ma poi si arrabbia dentro.

Invece, parlare in modo assertivo significa dare valore alla relazione. Anche quando è scomodo.


Un video che ti spiega la comunicazione assertiva in maniera pratica

Se mi segui qui o sui vari social, saprai che ho un canale YouTube dedicato al public speaking e alla crescita personale.

E allora, qui trovi un bel video nel quale ti mostro in maniera pratica come fare comunicazione assertiva. È un video a completamento di quanto scritto in questo articolo e comprende anchealcuni di questi esempi di comunicazione assertiva.


Comunicazione assertiva: significato pratico e applicazione immediata

Finora abbiamo visto cosa significa comunicazione assertiva in termini generali. Ma come si traduce tutto questo nel concreto?
Parlare in modo assertivo vuol dire scegliere le parole giuste, con il tono giusto, nel momento giusto. Non è solo una questione di cosa dici, ma di come lo dici.

Questo articolo – proprio come i miei corsi di public speaking e formazione aziendale – vuole essere una guida pratica.
Non teoria astratta, ma strumenti reali per affrontare conversazioni difficili, ridefinire relazioni e comunicare con sicurezza.

Per questo ti propongo 10 esempi di comunicazione assertiva, da usare subito.
Frasi semplici, quotidiane, che ti aiutano a sviluppare uno stile assertivo riconoscibile e rispettoso.

Ogni frase che leggerai ha un suo perché. Ti spiegherò qual è la sua forza comunicativa e in quali contesti puoi usarla.
Perché sì, comunicare in modo assertivo si impara, e la pratica è il punto di partenza.

E se arrivi in fondo, troverai anche un paio di sorprese bonus.
Pronto a scoprire come il linguaggio assertivo può trasformare le tue relazioni? Si comincia.


10 esempi di comunicazione assertiva

Potrebbe essere che tu sia arrivato qui dopo aver ascoltato l’episodio 118 del podcast Parola di Life Coach, dedicato proprio ai 10 esempi di comunicazione assertiva.
Oppure ci sei arrivato cercando un modo per comunicare meglio, per farti ascoltare senza scontrarti, per dire di no senza sensi di colpa, per esprimere ciò che pensi senza sentirti in difetto.

Qualunque sia il motivo, sei nel posto giusto.

Quello che troverai da qui in avanti non è un elenco di frasi da imparare a memoria, ma un vero e proprio esercizio di consapevolezza.
Ogni frase è pensata per aiutarti a sviluppare un linguaggio assertivo efficace in situazioni quotidiane, sia professionali che personali.

La comunicazione assertiva, in fondo, è una competenza che si costruisce giorno dopo giorno.
Serve per chiarire chi sei, cosa vuoi, dove finisci tu e dove inizia l’altro. E impararla significa trasformare i tuoi dialoghi in momenti di autenticità.

Come public speaking coach, credo che l’assertività sia una delle chiavi fondamentali del parlare in pubblico: ti dà struttura, ti dà presenza, ti dà forza.

E ora iniziamo.
Ecco le 10 frasi assertive che ti consiglio di mettere alla prova già da oggi.


1. Per me è importante

Ti è mai capitato di parlare con qualcuno che cambia argomento mentre stai dicendo qualcosa di significativo?
Succede spesso, per distrazione, fretta o semplicemente perché l’altro non sta ascoltando davvero.

Quando questo accade, puoi usare una frase semplice ma potente:
“Per me è importante continuare questo discorso.”

Dire questa frase significa riportare l’attenzione sul tuo punto di vista, senza attaccare. È un esempio concreto di comunicazione assertiva: non chiedi scusa, non ti giustifichi, non interrompi l’altro. Semplicemente, rendi visibile ciò che conta per te.

È qui che il linguaggio assertivo mostra tutta la sua efficacia. Non c’è bisogno di alzare la voce: basta dichiarare il tuo valore, il tuo bisogno, il tuo confine.

Perché funziona?
Perché chi ti ascolta percepisce che hai carattere, che non lasci cadere le cose nel vuoto.
Ecco un esempio perfetto di stile assertivo applicato a una situazione reale: dire quello che pensi con chiarezza e rispetto.


2. Mi sento a disagio quando mi parli in questo modo

Questa è una delle frasi più utili per allenare una comunicazione assertiva efficace, soprattutto quando ti trovi di fronte a toni alti, giudizi spiacevoli o parole fuori luogo.

Dire “mi sento a disagio” è un atto di consapevolezza e rispetto: porti l’attenzione su di te, non sull’errore dell’altro.
Stai comunicando come ti senti, e non stai accusando. È questo il cuore dello stile assertivo.

Dopo aver espresso il tuo disagio, puoi anche aggiungere una richiesta chiara:

  • Preferirei che usassi un tono più calmo.

  • Ti chiedo di non usare più quella parola nei miei confronti.

  • Ti invito a esprimerti in modo diverso.

In questo modo definisci un confine, ma lo fai senza aggressività.
Stai dicendo “stop”, senza urlare. E lo stai dicendo con forza e dignità.

Questo tipo di frase è perfetto anche quando si vuole imparare a dire di no senza entrare in conflitto.
È uno degli esempi più potenti di linguaggio assertivo: diretto, pulito, rispettoso.


3. Non posso accettare questa richiesta al momento, ma…

Questa frase è un ottimo esempio di comunicazione assertiva applicata alle dinamiche lavorative, ma funziona benissimo anche nella vita personale.
Serve a rifiutare una richiesta senza chiudere il dialogo, lasciando aperta la porta alla collaborazione.

L’elemento chiave è la struttura:

  • Prima dichiari con chiarezza che non puoi accettare, senza scuse né sensi di colpa.

  • Poi offri un’alternativa, una proposta, una soluzione.

Questo spostamento dell’attenzione dal problema alla soluzione è uno dei punti di forza dello stile assertivo.
Non stai dicendo solo “no”, ma stai dicendo “no così, ma vediamo come possiamo gestirla diversamente.”

È qui che il significato di assertiva si concretizza: non subire, non scontrarsi, ma proporre.

Un esempio pratico:

“Non posso occuparmene oggi, ma se vuoi ne riparliamo domani con più calma.”
“In questo momento non mi è possibile, ma posso consigliarti chi potrebbe aiutarti.”

Parlare in pubblico con chiarezza vuol dire anche allenare questo tipo di risposte, perché comunicano autorevolezza, capacità decisionale e rispetto reciproco.


4. Ascolto il tuo punto di vista, ma anche tu devi ascoltare il mio

Questa frase racchiude l’essenza della comunicazione assertiva: equilibrio tra apertura e fermezza.
Se da un lato dichiari la tua disponibilità ad ascoltare, dall’altro chiedi lo stesso livello di rispetto in cambio.

Usarla ti aiuta in tutte quelle situazioni in cui l’interlocutore monopolizza la conversazione, parla sopra di te o ignora ciò che stai cercando di dire. Succede tra colleghi, nei rapporti familiari, nelle coppie. Ed è lì che serve recuperare uno stile assertivo e paritario.

Perché è efficace?
Perché metti in chiaro che la comunicazione è un processo reciproco.
Non c’è più spazio per la relazione sbilanciata, in cui una voce domina e l’altra si spegne.

E non serve alzare il tono. Basta una frase come questa per riportare equilibrio e chiedere attenzione senza scontro.

È un esempio perfetto di linguaggio assertivo: diretto, educato, ma con una base di autorevolezza solida.
Ed è anche una skill fondamentale nel public speaking, quando si gestisce un Q&A, un’interruzione o un dibattito.


5. Mi sento in difficoltà quando mi chiedi di fare qualcosa che non mi piace. Preferirei che tu rispettassi le mie scelte

Questa è una delle frasi più complete per definire in modo chiaro i propri confini.
È un vero esempio di comunicazione assertiva, perché combina tre elementi fondamentali:

  1. Espressione del proprio stato emotivo (mi sento in difficoltà)

  2. Descrizione del comportamento che genera disagio

  3. Richiesta diretta di rispetto (preferirei che tu rispettassi le mie scelte)

Usare questa struttura ti permette di comunicare in modo adulto, rispettoso ma fermo, senza scivolare nell’accusa o nella passività.

È perfetta da usare in contesti in cui qualcuno – spesso in buona fede – spinge verso qualcosa che non senti tuo, che non ti fa stare bene. Può trattarsi di un invito, di una proposta professionale, di un comportamento insistente.

Inoltre, puoi modulare la frase in base al contesto:

  • Preferirei se vuoi mantenere un tono gentile.

  • Esigo se la situazione richiede fermezza.

  • Ti chiedo se vuoi restare diretto ma aperto.

Questo tipo di comunicazione è l’opposto di ciò che potremmo definire assertivo contrario: cioè il silenzio, il compiacimento forzato, la rinuncia a sé.

Allenare un linguaggio assertivo in queste situazioni ti aiuta non solo a comunicare meglio, ma anche a rafforzare la tua autostima.

 

Sei a metà strada, non mollare e continua con gli altri 5 esempi di comunicazione assertiva.

 


6. Sono disposto a trovare una soluzione insieme, ma dobbiamo entrambi scendere a compromessi

Questa frase rappresenta un esempio chiaro e maturo di comunicazione assertiva applicata alla negoziazione.
Non è un “o così o niente”, ma nemmeno un “va bene tutto pur di non discutere”.
È un messaggio che dice: “ci sto, ma alle giuste condizioni”.

Usarla significa mettere sul tavolo disponibilità e confini allo stesso tempo.
Dimostri apertura, ma anche la volontà di non farti carico di tutto il peso della relazione o della situazione.

È una delle frasi più potenti da usare in ambito lavorativo: quando c’è un progetto da ridefinire, un compito da riassegnare, una scadenza da trattare.
Ma funziona benissimo anche nei rapporti personali: coppia, amicizia, famiglia.

Lo stile assertivo non dice mai solo “sì” o solo “no”, ma cerca soluzioni in cui ci si venga incontro senza rinunciare a sé stessi.

Ecco perché questa frase è un ottimo esercizio di equilibrio comunicativo:
chi la pronuncia sta comunicando rispetto, autonomia e collaborazione.

È un esempio perfetto di come un linguaggio assertivo possa guidare un confronto verso un terreno costruttivo, evitando scontri inutili o silenzi pieni di tensione.


7. Non mi sento a mio agio quando mi fai domande personali

A volte, anche dietro un tono scherzoso o affettuoso, si nasconde un’invasione di spazio.
Ecco perché questa frase è fondamentale per sviluppare una comunicazione assertiva solida.

Dire “non mi sento a mio agio” è un modo diretto per segnalare un confine superato, senza attaccare né colpevolizzare.
Stai semplicemente dicendo: “questa domanda mi disturba, e ti invito a rispettare la mia riservatezza.”

Questa frase funziona in tutti quei contesti in cui senti che l’altro sta spingendo troppo oltre:

  • Domande su temi personali che non vuoi affrontare

  • Allusioni inappropriate

  • Insistenza mascherata da curiosità

Il significato di assertiva, in questo caso, si traduce nella capacità di proteggere la propria intimità con eleganza e fermezza.

Puoi anche rafforzare il messaggio con una variante:

  • Preferirei che tu fossi meno invadente.

  • Non mi va di parlarne, ti chiedo di rispettarlo.

Ancora una volta, è il linguaggio assertivo a fare la differenza:
non serve alzare muri, basta dare forma a ciò che provi, senza giudicare né cedere.

Parlare in pubblico con autorevolezza parte anche da qui: imparare a usare queste frasi nella vita quotidiana ti allena alla presenza scenica, alla gestione delle emozioni, alla sicurezza comunicativa.

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8. Mi piacerebbe che tu mi dessi un feedback costruttivo, invece di giudicarmi

Questa è una frase chiave per chi vuole sviluppare uno stile assertivo autentico, soprattutto nei rapporti in cui il giudizio arriva spesso sotto forma di “sincerità” o “consiglio”.

Ricevere un giudizio non richiesto può minare la fiducia, bloccare la comunicazione e far emergere insicurezze.
Invece, chiedere un feedback costruttivo ti permette di trasformare il giudizio in dialogo, e di guidare la conversazione verso un confronto utile.

Usare questa frase è un atto di maturità comunicativa:

  • Dichiari ciò che desideri (un riscontro costruttivo)

  • Rifiuti, con eleganza, ciò che non ti serve (il giudizio)

  • Stabilisci un confine e una nuova direzione per lo scambio

È un perfetto esempio di comunicazione assertiva in azione.

Funziona particolarmente bene in contesti professionali (con colleghi, capi, collaboratori), ma anche nelle relazioni personali, dove a volte chi ti vuole bene finisce per giudicare senza rendersene conto.

Il significato di assertivo, qui, è chiaro: non accettare passivamente, ma guidare la comunicazione verso un livello più consapevole e utile.

E se ti occupi di public speaking o leadership, imparare a chiedere feedback nel modo giusto è fondamentale: ti permette di crescere senza perdere la tua autenticità.


9. Mi sento frustrato quando non riesco a esprimere le mie idee, vorrei che mi dessi la possibilità di parlare

Questa frase nasce da una situazione molto comune: essere ignorati o messi da parte in una conversazione, in una riunione, o in una dinamica familiare.
Spesso accade che qualcuno parli sopra, cambi argomento o monopolizzi lo spazio. E se questo si ripete nel tempo, può generare un senso di frustrazione difficile da gestire.

La comunicazione assertiva ti offre lo strumento per interrompere questo schema, senza aggressività ma con decisione.

Dire che ti senti frustrato è il primo passo per riportare la conversazione su un piano autentico.
Chiedere di poter esprimere le tue idee è il secondo passo, ed è altrettanto importante.

Questa frase è uno degli esempi più completi di linguaggio assertivo, perché:

  • Descrive ciò che provi, senza accusare l’altro

  • Chiede uno spazio legittimo, senza elemosinarlo

  • Rende visibile un bisogno spesso ignorato: essere ascoltati

Anche nel public speaking, imparare a riconoscere e gestire questi momenti è fondamentale.
Allenarsi a pronunciare frasi come questa ti aiuta a trovare la tua voce, sia su un palco che in una call di lavoro.

Il contrario di assertivo, in questi casi, è restare in silenzio e covare frustrazione.
La scelta assertiva è invece quella di prendere parola, con rispetto ma con fermezza.


10. Non mi piace quando mi interrompi mentre parlo, preferirei che mi lasciassi finire prima di esprimere la tua opinione

Questa è una frase che va dritta al punto. Non è morbida, non è ambigua, ma è necessaria quando l’interlocutore supera ripetutamente un confine comunicativo fondamentale: il rispetto dei tempi altrui.

Essere interrotti mentre si parla è uno dei segnali più evidenti di una comunicazione sbilanciata.
Lo stile assertivo, in questi casi, non resta in silenzio. Interviene. Ma lo fa senza urlare, senza accusare, con parole precise che rimettono ordine e rispetto nella conversazione.

La forza di questa frase sta nella sua struttura:

  • Comincia con una constatazione chiara: “non mi piace”

  • Prosegue con una richiesta netta: “preferirei che mi lasciassi finire”

In questo modo sposti l’attenzione sul comportamento, non sulla persona.
E mantieni il confronto su un piano adulto, anche se l’altro non lo è.

È un esempio molto potente di comunicazione assertiva applicata alla gestione del dialogo.
Perfetto nei contesti di leadership, nelle dinamiche di gruppo, nelle riunioni.
Ma anche nei rapporti personali, dove le interruzioni continue possono trasformarsi in vere forme di dominio comunicativo.

Assertiva, in questo caso, è la scelta di dire stop con rispetto e autorevolezza.


Oltre ai 10 esempi di comunicazione assertiva: due spunti bonus

Ti avevo promesso dieci esempi di comunicazione assertiva, ma se sei arrivato fin qui, meriti qualcosa in più.
Questo blog è in continuo aggiornamento, proprio perché la comunicazione non è mai qualcosa di statico. È viva, si evolve, e ha mille sfumature da esplorare.

Ecco perché ho voluto aggiungere due punti extra che considero fondamentali per rafforzare il tuo stile assertivo:
uno riguarda il linguaggio del corpo, l’altro il modo in cui la voce risente delle emozioni quando provi a esprimerti in modo chiaro e autentico.

Sono dettagli? No. Sono componenti essenziali del linguaggio assertivo, e possono fare davvero la differenza nel tuo modo di relazionarti, sia sul lavoro che nella vita privata.


11. Il linguaggio del corpo rafforza la comunicazione assertiva

Quando parliamo di comunicazione assertiva, pensiamo subito alle parole. Ma il corpo dice molto prima della voce.
Postura, gesti, sguardo, espressione del viso: tutto parla. E tutto deve essere coerente con il messaggio che vuoi trasmettere.

Puoi usare una frase perfettamente assertiva… ma se la dici con le braccia conserte, lo sguardo basso e la voce incerta, il messaggio perde forza.

Ecco perché il linguaggio del corpo è parte integrante di uno stile assertivo efficace.

Per allenarlo, chiediti:

  • La mia postura sostiene ciò che sto dicendo?

  • I miei gesti sono aperti o difensivi?

  • Il mio sguardo trasmette presenza o fuga?

Nel public speaking, questo vale ancora di più: le persone ti osservano prima di ascoltarti.
Una comunicazione chiara inizia da un corpo che non si scusa di esserci, ma che occupa lo spazio con equilibrio, senza invadere e senza ritrarsi.

Comunicare in modo assertivo significa anche stare nel corpo con consapevolezza.
Perché quello che dici ha valore solo se il corpo lo sostiene davvero.


12. La voce può tremare, ma resta uno strumento assertivo

Una delle frasi che sento più spesso durante i miei corsi di public speaking è:
“Quando provo a dire quello che penso, mi trema la voce.”

Succede. E va bene così.

La voce è uno strumento potentissimo, ma anche estremamente sensibile. Quando ci esponiamo, quando diciamo qualcosa che ci sta a cuore, è normale che l’emozione si faccia sentire.
Tremare non significa essere deboli. Significa che stai dicendo qualcosa che conta davvero.

Nel percorso verso una comunicazione assertiva matura, imparare a gestire la voce è fondamentale.
Non per renderla perfetta, ma per renderla autentica.

Come si fa?

  • Respirando meglio

  • Rallentando il ritmo

  • Allenando la presenza

  • Sostenendo il pensiero con il corpo

La voce, anche se imperfetta, comunica forza se è coerente con ciò che senti.
È parte integrante del tuo linguaggio assertivo, ed è uno strumento che puoi potenziare con la pratica.

Ricorda: non serve avere una dizione impeccabile per parlare in pubblico con autorevolezza.
Serve avere qualcosa da dire, e dirlo con tutto te stesso.


Comunicare in modo assertivo cambia il modo in cui entri in relazione

Questi esempi di comunicazione assertiva non sono formule magiche.
Sono strumenti. Frasi. Spunti. Allenamenti quotidiani per imparare a parlare in modo chiaro, adulto, rispettoso.

Ogni volta che esprimi come ti senti, che dici ciò che vuoi davvero, stai tracciando un confine sano.
Un confine che protegge te, ma non esclude l’altro. Anzi: rende più forte il dialogo.

Usare un linguaggio assertivo significa anche imparare ad ascoltare, ad accogliere i bisogni altrui senza rinunciare ai propri.
Per questo l’assertività non è durezza, né rigidità.
È equilibrio comunicativo, è centratura, è capacità di guidare una conversazione verso qualcosa di costruttivo.

E se a volte esprimerti in modo assertivo porta a un conflitto?
Fa parte del gioco. Il conflitto non è un fallimento. È un’occasione per far emergere ciò che prima restava nascosto.
Ed è proprio lì che la comunicazione assertiva mostra tutta la sua potenza: evita l’escalation, apre nuove possibilità, restituisce voce e dignità.

Imparare a comunicare così è un passo verso relazioni più vere, più libere, più sane.
Che tu sia in una sala riunioni, su un palco, in famiglia o con un amico, parlare in modo assertivo ti permette di esserci davvero.

E se t’interessa un percorso di coaching per te o per la tua azienda o vuoi prenotarmi come speaker per un evento, contattami.

2 commenti su “Comunicazione assertiva, 10 esempi pratici”

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